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Legge decreto flussi 2022

Tutto sul Decreto Flussi: presentazione domande e ripartizione delle quote

Il Decreto Flussi approvato il 21 dicembre 2021 e registrato alla Corte dei Conti è pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio. Al suo interno sono contenute tutte le linee guida che regolano l’ingresso in Italia di 69.700 lavoratori stranieri, che vanno a coprire la carenza di manodopera in molti settori cruciali (in primis quello agroalimentare).

La quota massima di 69.700 unità è suddivisa in 42.000 ingressi destinati a coloro che entreranno nel nostro Paese per motivi di lavoro stagionale, mentre altri 27.000 ingressi sono riservati al lavoro non stagionale e autonomo: di questi, 20.000 riguardano il lavoro subordinato non stagionale nei settori dell’autotrasporto, dell’edilizia e turistico-alberghiero per cittadini dei Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria con l’Italia.

Quando presentare le domande

Nel Decreto vengono chiarite anche tutte le date per la presentazione della domanda in base alla tipologia di lavoro. Dalle ore 9 di mercoledì 12 gennaio sarà possibile avere accesso alla precompilazione dei moduli di domanda: basta recarsi all’indirizzo https://nullaostalavoro.dlci.interno.it.

Dalle ore 9 del 27 gennaio sarà invece consentito l’invio delle domande per l’assunzione di lavoratori non stagionali, per i lavoratori autonomi e per le conversioni. Tra queste rientrano anche le domande per l’assunzione di lavoratori non stagionali nel settore dell’autotrasporto, dell’edilizia del turismo relative ai cittadini dei Paesi che hanno sottoscritto accordi di cooperazione in materia migratoria con l’Italia.

Per coloro che provengono da Paesi con cui gli accordi di cooperazione in materia migratoria non sono ancora in vigore è possibile presentare le domande solo a partire dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’accordo di cooperazione.

Per quanto riguarda invece l’assunzione di lavoratori stagionali, le domande potranno essere inviate dalle ore 9 del 1 febbraio 2022.

Per inviare correttamente le domande è necessario essere in possesso delle credenziali SPID utilizzando possibilmente lo stesso indirizzo email usato per l’identità SPID, quale nome utente.

Il termine ultimo per l’invio delle domande è stato fissato al 17 marzo 2022.

Come sono ripartite le quote

Veniamo ora alla modalità di ripartizione della quota complessiva di 69.700 lavoratori stranieri.

Per quanto riguarda gli ingressi per lavoro subordinato non stagionale e per lavoro autonomo, sono riservati 27.700 ingressi per assunzioni nei settori dell’autotrasporto, dell’edilizia e turistico-alberghiero per cittadini dei Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria.

Di questi, 17.700 ingressi riguardano i lavoratori cittadini di Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia – Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

Altri 3.000 ingressi restano a disposizione per l’assunzione dei cittadini di altri Paesi con i quali, nel corso del 2022, entreranno in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria.

Inoltre, vengono riservate 100 quote ai lavoratori stranieri dimostrino di aver completato programmi di formazione e istruzione nei Paesi d’origine (ai sensi dell’art. 23 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286) e altre 100 quote per i lavoratori stranieri che hanno origine italiana da parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado di linea diretta di ascendenza, residenti in Venezuela.

In ultimo, vengono riservate 500 quote ai lavoratori autonomi che appartengono ad alcune categorie ben precise, come ad esempio imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro, e liberi professionisti riconducibili a professioni vigilate oppure non regolamentate ma rappresentative a livello nazionale e comprese negli elenchi curati dalla Pubblica amministrazione.

Le 500 quote riguardano anche i titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850; gli artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati, in presenza dei requisiti espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850; infine, i cittadini stranieri per la costituzione di imprese “start-up innovative” ai sensi della legge 221/2012, a favore dei quali sia riconducibile un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa.

Conversioni

Venendo invece alle conversioni, sono 7.000 le quote riservate a coloro che necessitano di procedere alla conversione in lavoro del permesso di soggiorno che già posseggono ad altro titolo.

Di queste 7.000 quote, la ripartizione prevede 4.400 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno per lavoro stagionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale e 2.000 quote riservate a chi ha un permesso di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

Inoltre, sempre in base alla ripartizione chiarita nel Decreto, 370 quote vengono riservate a chi ha un permesso di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale da convertire in permesso di soggiorno per lavoro autonomo e 200 quote sono invece riservate a chi ha un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato non dall’Italia ma da altro Stato membro dell’Unione europea da convertire in permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

Infine, le ultime 30 quote sono riservate a chi ha un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato da altro Stato membro dell’Unione europea da convertire in permesso di soggiorno per lavoro autonomo.

Ingressi per lavoro stagionale

Infine, come accennato, il Governo ha stabilito che sono previsti 42.000 ingressi per lavoro stagionale, con le suddette quote riservate ai lavoratori delle seguenti nazionalità: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina (quest’anno sono compresi anche i cittadini del Guatemala, ndr).

Delle 42.000 quote per lavoro stagionale, ben 14.000 sono destinate, per il solo settore agricolo, ai lavoratori nei cui confronti le domande di nulla osta siano presentate, in nome e per conto dei datori di lavoro, dalle seguenti organizzazioni professionali dei datori di lavoro: Cia, Coldiretti,  Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle cooperative (comprende Lega delle Cooperative e Confcooperative).

Infine, altre 1.000 quote sono destinate agli ingressi per lavoro stagionale pluriennale.


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